La metodologia utilizzata dalla "code-inspection" si sviluppa nei seguenti passi di attività:
Analisi dei singoli moduli sorgenti per ricavare la struttura e le tipologie delle istruzioni che li compongono con logica di "revers-engeneering" . Da ciascun modulo viene ricavato uno schema che rappresenta gli aspetti di struttura logica e funzionale del modulo stesso (immagine logica del modulo medesimo).
Aggregazione dei risultati di "riepilogo" per area applicativa di gruppi di informazioni che rappresentano le caratteristiche di struttura e di tipo riassuntivo delle applicazioni singolarmente esaminate.
Nel produrre i dati di sintesi sono utilizzati i seguenti criteri:
Contenere il rapporto di dimensione del modulo fra 1 e 20. Calcolare il rapporto di complessità considerando la presenza di: if, for, while, switch, try, loc. Con ridimensionamento di tale rapporto da 1 a 100.
Fornire un valore rapportato al modulo per la presenza della documentazione e del codice morto.
Aggregare in modo pesato questi valori in un giudizio.
Analisi dei "collegamenti" fra i moduli di un’area applicativa attraverso la definizione dei flussi dei dati singoli per moduli o in comune fra più moduli.
Il "parco" applicativo che viene esaminato dalla "code-inspection" viene raggruppato per aree omogenee dove possono convivere più linguaggi di sviluppo ( es. c++, java, html o cobol, assembler, jcl, ecc.) In questo modo la "code-inspection" ricava elementi dai rapporti statici e dinamici (istruzioni di codice, accesso ai dati in elaborazione es. segmenti di base-dati) fra le diverse aree applicative.